Piove silenzio fra noi

Domenica 6 febbraio 2022, è deceduto Zio Mario … Alla notizia tante persone hanno voluto ricordarlo raccontandolo anche sui social-network e fra questi riporto integralmente quello che uno dei suoi amici più cari e di vecchia data, il Signor Roberto Renzo Rose, ha voluto rivelare:

C’era un ragazzo che come me

Amava i Beatles e i Rolling Stones …

Sì, amava la musica, ma più che la musica amava i testi delle canzoni: le poesie che venivano ben musicate.

E lui era un intenditore di poesie perché aveva un animo sensibile che gli fece apprezzare la letteratura e tutte le materie umanistiche che, da allievo modello, studiò e fece sue, nel prestigioso Liceo – collegio di Sant’Adriano in San Demetrio Corone.

Era un ragazzo di umili origini, e nonostante tutto: la sua introversione, nutriva comuni sentimenti d’amore e ne subiva anche le più comuni pene.

Spero non me ne voglia se accenno a questa storia.

Lui era molto riservato sulle sue cose e quindi dirò quello che so di poter dire.

Era fortemente innamorato (ma lui lo definiva feeling amichevole) di una ragazza, sua compagna di scuola, in epoca di “II B”  [Scuola media di Bisignano – NdA] che però, essendo sfumato quel feeling, non volle mai svelare chi fosse.

A lei dedicò tante poesie, tanti scritti, come fece Dante per Beatrice o Petrarca per Laura.

All’epoca, era il 1969, tentò una carta della sua fortuna e inviò una delle sue poesie ad una casa discografica: la CGD Compagnia Generale del Disco S.P.A.

In quella poesia era menzionato un altro nome, però, che poi venne cambiato in Elisa, poi Lisa, per motivi metrici, immagino; per esigenze di musicalità.

Fatto sta che, quella poesia, fu affidata a Giancarlo Bigazzi, che ne assunse impropriamente la paternità di paroliere, a Claudio Cavallaro che la musicò e a Mario Tessuto che la cantò portandola al successo che noi sappiamo … E divenne, subito dopo, la celeberrima “Lisa dagli occhi blu”.

Lui, l’amico mio in questione, ricevette, quale ricompensa, 50 copie del disco e 50.000 lire.

Sì, avete letto bene; e lui non accettando questo fatto, ne rimase mortificato, tanto che intentò causa negli anni successivi.

So che ebbe soddisfazioni ma non so in che termini.

Nel frattempo andò in Toscana, a Firenze e ad Empoli, ad insegnare e per un po’ ci siamo persi di vista, ma lui continuava a sfornare belle poesie e a curare un’altra sua passione: lo studio dei dialetti.

E aveva molto a cuore quello bisignanese (tant’è che esiste una versione di “Lisa dagli occhi blu” in vernacolo Bisignanese: “Oi Lisa ‘chi r’uocchi bielli!”

Lisa dagli occhi blu

Oi Lisa ‘chi r’uocchi bielli!

Senza le trecce, la stessa non sei più

I quannu t’ha tagliat’i trizzi t’è sbandatu puru u cirviellu.

Piove silenzio tra noi

Rici, rici, tutt’a ‘na vota simu fatti nimici?!

Vorrei parlarti, ma te ne vai

Ghiu ti bulissa ‘diri quattru paroli, è ca tu piji a via ‘chiù curcia e nun ti fa ammanari.

Eppure quasi fino a ieri

Aru siettu i ru mari, cumu si buscìara, fin’a ‘di ghieri unnì putìa chiuriri vucca,

Mi chiamavi amore, tu

tutt’a ‘na vota a vutatu cascetta!

Ma nei tuoi pensieri

Eppuru quannu jiami a ra scola n’amu fattu i tutt’i culuri

Oggi non ci sono più

e mò, mi guardi stuortu e nun mi vu viriri mancu muortu!

e quello Acrese.

In quest’ultimo aveva tradotto (tra quelle che mi ricordo io) “Le ciaramelle” di Giovanni Pascoli:

Udii tra il sonno le ciaramelle,

Aju ndisu intra ‘suonnu nu peare e sampugne

ho udito un suono di ninne nanne.

Cumu na cosa d’annazzicamientu.

Ci sono in cielo tutte le stelle,

C’era lu ciedu tuttu nchiareatu

ci sono i lumi nelle capanne.

A nu peare d’ura m’era curcheatu.

e la canzone di Lucio Dalla: “4 marzo 1943”

Dice che era un bell’uomo

Dicia ch’era mbilleatu

E veniva, veniva dal mare

E benìa da Schiavunìa

Parlava un’altra lingua però sapeva amare

Parrava l’arvanisu, ed era na persuna ndisa

E quel giorno lui prese mia madre sopra un bel prato

E chillu juornu ha pigliat’alla Bossa sup’alli junge

L’ora più dolce prima d’essere ammazzato […]

E la gente gridava: “livaticcella sinnò si la mangia […]

E tanti altri brevi componimenti simpatici, molto significativi e pittoreschi.

Ovviamente, ho riportato solo brevi spezzoni giusto per far conoscere, a chi non sa, il suo estro artistico e per chi non avesse capito ancora di chi sto parlando, ebbene, il mio amico … Il nostro compaesano, che ha saputo portare lustro alla nostra comunità, alla nostra città è il Prof. Mario Guido, meglio conosciuto, appunto, come l’autore di “Lisa dagli occhi blu”.

Oggi ci ha lasciati per volare ancora più in alto … Sono certo che, per la fede che lui aveva, sarà accolto da Gesù in Paradiso e lì, oggi, sarà Gran Festa; lo accoglieranno, oltre agli amici che lo hanno preceduto, anche gli Angeli dei Grandi Cantautori che lui amava tanto (L. Dalla, L. Battisti, e altri).

Caro Mario, non te ne voglio, ma mi hai rattristato il resto della mia vita, sai l’affetto e la stima che c’era tra noi e che da parte mia non verrà mai meno.

Mi ricorderò di te e di tutte quelle serate fino a tarda notte, a chiacchierare, a filosofeggiare, a raccontare barzellette e fatti di storia nostra vissuta … E spesso ci ritrovavamo a giocare a “patrunu e suttu” … E lì il divertimento era garantito, con il resto del nostro Gruppo Storico, per la simpatia che sapeva esprimere e che adesso, ne sono certo, sono addolorati quanto me per la tua prematura dipartita.

Cosa dire di più…!??

Grazie Mario, per essere stato nostro Amico.

Grazie Mario, per l’eredità che ci lasci, sia culturale che morale.

Grazie Mario, per avere anche tu contribuito ad innalzare il nome di Bisignano nelle alte sfere della gloria terrena.

Spero che questa tua Grandezza venga riconosciuta, e posta in essere da chi di competenza, nell’intestarti una “piazzetta” (come l’hai definita tu) alla tua Lisa, ma sarebbe ancora meglio se intestata a te: non starebbe male “Piazza Mario Guido”.

Ciao Mario, Riposa in pace nella luce di Dio.”

Estratto dall’albero genealogico

Nonno Luigi > Mio padre & Zio Mario > Io

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