Una vecchia fotografia.

Non ho nessun ricordo nitido dei miei bisnonni; solo qualche immagine avvolte da una fitta nebbia, eccezion fatta per una vecchia fotografia vista quando ero un bambino che è rimasta scolpita nella mia testa.

Si tratta di una vecchia fotografia in bianco e nero sulla quale è impresso nonno Francesco Prezioso, Cavaliere di Vittorio Veneto, in uniforme militare mentre ti scruta dalla groppa di un Morello.

Qualche tempo fa, proprio questa vecchia fotografia è piacevolmente riaffiorata su un Social Network.

Guardandola si ha l’impressione che si tratti di uno scatto effettuato negli anni prossimi alla grande guerra (1915-1918).

Prima? Dopo? Durante? Dove? Non lo so.

Ma che divisa indossa?

I polpacci sono fasciati; la giubba è abbottonata fino al collo; le tasche sono cucite al petto; il berretto sembra quello di un fante dell’epoca.

Non si vede il fregio, né si riconoscono le mostrine; elementi che avrebbero sciolto i dubbi sul Reparto di appartenenza.

Fratelli 
(Ungaretti)

Di che reggimento siete
fratelli? 
Parola tremante
nella notte 
Foglia appena nata 
Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità 
Fratelli

Neanche il foglio matricolare è d’aiuto perché colloca “nonno Francesco” nel 3° Reggimento Fanteria (Brigata Piemonte) fino al 14 febbraio 1917 e poi trasferito in un non meglio specificato “Corpo d’Armata d’Assalto”.

Come al solito il web, fonte inesauribile di notizie, ha fornito utili informazioni sul “Corpo d’Armata d’Assalto” classificandolo come un Reparto del Regio Esercito Italiano, nato durante la prima guerra mondiale, composto da quei soldati “specializzati” conosciuti poi con il nome di “Arditi”.

Gli Arditi

Secondo uno studio del dottor Raul Ravara, dell’Università degli studi di Milano – Facoltà di Scienze Politiche, pubblicato il 19 aprile 2004, intitolato “EVOLUZIONE E CONTINUITA’ STORICA DEI “REPARTI SPECIALI” DELLE FORZE ARMATE ITALIANE: DAGLI ARDITI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE AGLI ATTUALI INCURSORI”, il conflitto mondiale del 1915 – 1918 è stato caratterizzato da combattimenti in trincea, quindi da lunghi periodi di stasi operativa interrotti ogni tanto da paurose battaglie che si concludevano con la conquista di pochi chilometri di fronte.

L’Esercito Italiano, nel 1917 riuscì a sperimentare e far nascere qualcosa di veramente innovativo in campo bellico: i Reparti d’Assalto.

Grazie ad un addestramento speciale, una mentalità offensiva ed un equipaggiamento particolare, riuscirono ad ottenere prestigiosi successi.

Questo nuovo Reparto era distinto nettamente dal resto delle truppe: reclutamento su base volontaria; esenzione dai turni di trincea; condizioni di vitto, di alloggio ed economiche migliori; regime disciplinare meno rigido e formale; uniforme speciale.

L’uniforme speciale, e pittoresca, era composta dai pantaloni dei reparti ciclisti, dal maglione grigioverde e dalla giubba aperta sul collo.

Sui risvolti della giubba trovarono posto le fiamme nere, verdi o cremisi, secondo l’Arma (fanteria, alpini o bersaglieri) che in maggioranza avevano dato elementi per la costituzione di questi Reparti; sul braccio sinistro vie era cucito il distintivo.

L’Esercito Italiano descrive, sul sito istituzionale, l’uniforme degli arditi nel modo seguente:

La loro tenuta fu presto definita e si caratterizzava per la giubba da ciclista, dal colletto rivoltato, portata aperta “alla borghese” ed i pantaloni “corti” da alpino. Fasce mollettiere o calzettoni.

Sotto la giacca un maglione grigio verde a collo rovesciato. Il copricapo era quello di provenienza ed in azione l’elmetto.

Sia questa descrizione che quella del dottor Ravara, non somiglia affatto all’uniforme indossata da “nonno Francesco” nella vecchia fotografia.

Continuando a cercare notizie, ho scoperto che il Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane – ha realizzato un sito molto interessante per chi effettua ricerche storiche sulla prima guerra mondiale: “1418 documenti e immagini della grande guerra”.

Sfogliando le innumerevoli fotografie ho trovato un album dal titolo “13° Corpo d’Armata, Zenson-Piave, 24 gennaio 1918. Fotografie del tenente Gulinelli, conte Gulinelli“.

Si tratta di istantanee scattate ad un Reparto d’Assalto durante la Grande Guerra.

Ebbene, guardando queste immagini si nota che molti soldati portano la giubba abbottonata fino al collo; hanno i polpacci fasciati; qualcuno ha anche le tasche cucite al petto.

Sembra proprio la stessa uniforme indossata da “nonno Francesco” nella vecchia fotografia!


estratto dall’albero genealogico

Francesco Alessandro Prezioso > Rosa Prezioso > mio padre > io.

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