Frate Umile – 10 parte.

L’acqua della grotta di Frate Umile

Un gentiluomo di Cosenza, tale Don Daniele Garofalo, dimorante nella terra di Torano era oppresso da una grave malattia e soffriva di letargia; guarì immediatamente appena bevve l’acqua della grotta di Frate Umile.

Il nobile di Bisignano, Giangiacomo la Gioppa, ormai in fin di vita, consigliato dai propri domestici bevve l’acqua della gratta di Frate  Umile e guarì istantaneamente.

Allo stesso modo guarì da una febbre maligna Padre Bonaventura Luzzi di Bisignano.

Li bachi da seta già moribondi, nell’essere aspersi coll’acqua della grotta di Frate Umile, riprendono subito l’antico vigore.

Il cordone, altre reliquie e l’immagine di Frate Umile

Frammento Cordone
Frammento del Cordone di Frate Umile. Immagine tratta dal sito www.santoumile.com

Beatrice Serra di Bisignano, sopraffatta da una infermità, che neanche i medici riuscirono a riconoscere trovò efficace sollievo nel cordone di Frate Umile. Era gonfia dalla vita in su; ma la testa era divenuta così mostruosa, che sembrava una testa di bue. Vedendosi abbandonata da tutti, si fece portare da sua figlia il cordone di Frate Umile  e se lo ravvolse intorno al collo. Al contatto di quella fune e sotto gli occhi di tutti, nello spazio di pochi minuti guarì cessando il gonfiore.

Il secondogenito di Fabrizio Greco, Medico Chirurgo di Luzzi, era appena deceduto per una febbre terzana doppia (malaria). La madre afflitta per tale perdita, piena di fede corre nella casa di un suo parente, dove ella sapeva che vi fosse una Immagine in carta di Frate Umile, e tornando in casa con la stessa, esclamò: “Frate Umile, io voglio risuscitato mio figlio”. Proseguendo a pregare, poggiò quindi l’immagine sul corpo del figlio, il quale, al contatto con quell’immagine, comincia a muoversi, apre gli occhi, parla speditamente e recupera le forze perdute.

Il piccolo Giuseppe Panza di Bisignano, era ricoperto dalla testa ai piedi dalla scabbia, nessun rimedio medico riusciva a dargli sollievo. Frate Bartolomeo di Bisignano intervenne applicando un’immagine di carta di Frate Umile. Al contatto di quella effigie la scabbia scomparì completamente.

Il figlio di Don Carlo Longobucco di Bisignano, muto da sei anni, ritrovò istantaneamente la parola ingoiando un pezzetto di pane, di cui si era servito Frate Umile.

Carlo Burlotta, mentre scherzava con gli altri fanciulli, vicino un’altissima rupe precipitò disgraziatamente. La madre accorre a questa funesta notizia, e trova suo figlio in fin di vita e sfigurato. Piena di fede verso Frate Umile, estrae dal petto un pezzetto di cordone dello stesso, e mettendolo sulla testa del fanciullo, questi immediatamente guarisce.

Applicando un pezzetto di tonaca di Frate Umile su due piaghe ulcerose, dalle quali scaturivano vermini, Francesco Mazzia di Bisignano guarì all’istante.

A causa di una continua emorragia di sangue, Francesco Cappellano si trovò in fin di vita, ma appendendogli al collo un pezzetto di legno dello zoccolo di Frate Umile, cessò il versamento del sangue e riacquistò la salute.

A San Lorenzo del Vallo Don Domenico Rizzo, era in fin di vita, in casa del suo parente Don Pietro Montesano, tanto che si erano già fatti i preparativi per il funerale imminente. Ad un certo punto Don Pietro si ricorda di avere uno zoccolo di Frate Umile e con fiducia lo pone sopra il corpo del moribondo. Questi subito apre gli occhi, parla, chiede da bere, e in poco tempo recupera le forze.

Il figlio di Don Giacomo Tocci di San Cosmo, Marcello, da tre giorni non dava segni di vita, immerso com’era in un profondo letargo; nel bagnargli le labbra con acqua, dentro la quale vi era stato immerso un pezzo di cordone di Frate Umile, questi apre all’istante gli occhi, cessa il letargo, e quindi uscendo dall’imminente pericolo di vita, in pochi giorni torna in salute.

Felicia Sangermano, colpita da ictus, che li fece perdere la parola e la vista, guarì nello stesso istante in cui gli fu posta intorno al collo la corona del Rosario che usava Frate Umile.

Donna Anna Sangermano, non riuscendo per tre giorni partorire, per cui i medici dichiararono che il feto fosse estinto, nell’avvicinarle al ventre una Immagine di Frate Umile, immediatamente diede alla luce un bel fanciullo.

LG


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