Per mano dei Briganti – seconda parte

[…] in campagna per mano dei briganti […].

Pietro Giovanni Misciasci è stato ucciso per mano dei briganti proprio il 21 agosto 1806, in occasione del fatto di brigantaggio descritto nella prima parte, ma …

… Ma, quando si fanno delle indagini, nessuno può accettare la prima conclusione, per quanto questa possa sembrare plausibile e sostenibile; anzi, deve riprendere in mano gli elementi per esaminarli ancora una volta.

Rileggendo quanto scritto nel “Verbale di riunione di famiglia”, si comprende come non sia possibile stabilire né il luogo, né la data del suo decesso; infatti viene utilizzato un termine generico “in campagna” e viene aggiunto “senza esserne preso registro”.

L’istituzione dello Stato Civile è avvenuta proprio nel periodo storico che è stato appena accennato, mentre le registrazioni sono iniziate precisamente nell’anno 1809.

Prima di tale data, solo le parrocchie, come stabilito nel Concilio di Trento, tenevano dei registri, simili a quelli dello Stato Civile, nei quali venivano censiti i battesimi, i matrimoni e i decessi.

Se Pietro Giovanni fosse deceduto durante il tumulto avvenuto in Bisignano, cioè nel proprio Paese, i suoi parenti ne avrebbero trovato sicuramente traccia in uno dei registri dei defunti conservati nelle parrocchie di Bisignano; sarebbero stati in grado, quindi, di presentare, per il matrimonio di Antonio, un certificato di morte che il parroco avrebbe loro rilasciato certamente.

Tutto ciò fa pensare che Pietro Giovanni Misciasci sia deceduto in un Paese diverso da Bisignano.

La Calabria, come già detto, in quel periodo era divisa fra “briganti” e “patrioti”; gli scontri fra i primi e l’esercito francese, coadiuvato dai secondi, ha coinvolto tanti cittadini dei molti paesi calabresi e si sono verificati in tutta l’attuale provincia di Cosenza, che allora si chiamava Calabria Citeriore.

I cadaveri, appartenenti all’una o all’altra parte, spesso venivano decapitati, mutilati, arsi, abbandonati sul campo di battaglia o gettati in fosse comuni e quindi molti di questi non poterono mai essere identificati.

Visti e analizzati i documenti a disposizione si possono formulare queste due ipotesi:

  1. Pietro Giovanni Misciasci è stato ucciso in un paese diverso da Bisignano durante o causa di uno scontro fra l’esercito francese e i “briganti”. Non è, però, possibile stabilire se egli fosse un “brigante”, un “patriota” o semplicemente un “neutrale”.
  2. Pietro Giovanni Misciasci si è volontariamente allontanato dalla famiglia senza fare più ritorno a Bisignano e magari ne potremmo trovare traccia presso il Comune ove si sarebbe recato, se solo lo conoscessimo.

Io propendo per la prima ipotesi.

 

Cesare Iacovitti, Pittore. Briganti, 60 x 90, Acrilico su tela - 2007.
Cesare Iacovitti, Pittore.
Briganti, 60 x 90, Acrilico su tela – 2007.

Nello stesso periodo, un altro mio antenato è deceduto, o meglio è stato ucciso con un

letale colpo di schioppo.

Si tratta di Vincenzo Gabriele, di ottant’anni circa.

L’omicidio è avvenuto ad Acri il 23 settembre 1806, così come risulta dal certificato rilasciato dal parroco Fedele Parvolo il 13 maggio 1814.

Il libro “Annali di Citeriore Calabria dal 1806 al 1811“, di Luigi Maria Greco, racconta che dopo il tumulto di ferragosto i francesi, alla fine dello stesso mese (il 30 Agosto 1806), rioccuparono Acri riattivando, per soddisfare la sete di vendetta dei “patrioti”, le commissioni militari, le quali avevano il compito di giudicare e, spesso, condannare a morte (in molti casi per fucilazione) i “briganti”, i sospettati tali o chiunque li avesse aiutati.

Commissioni militariMettendo in relazione questi fatti, si potrebbe ipotizzare che Vincenzo abbia ricevuto il letale colpo di schioppo a seguito di una condanna della commissione militare.

La conferma di questa ipotesi la si potrebbe ottenere solo analizzando, presso l’Archivio di Stato di Cosenza, i fascicoli degli “atti processuali relativi al brigantaggio” e le “sentenze” della Commissione Militare Francese.


estratto dall’albero genealogico

Vincenzo Gabriele > Domenico Gabriele > Angelo Raffaele Gabriele > Angela Gabriele > Demetrio Conte > Mafalda Maria Conte > mia madre > io.



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