3 dicembre 1887, il terremoto a Bisignano

3 dicembre 1887

Giuseppe Misciasci, corrispondente Bisignano del giornale LSinistra, così ricorda il terremoto del 3 dicembre 1887:

[…] Erano circa le 5, ero in piedi quando ho avuto l’agio di percepirne la grande intensità; credevo che addirittura si trattasse di un cataclisma. Molti edifici crollarono, e molte persone rimasero sotto le macerie. Tutti fuggirono precipitosamente dalle case in cerca di luoghi sgombri di fabbricati […]

Domenico Alitto, tesoriere della Cattedrale, all’ultima pagina di un libro dei battezzati quanto segue:

[…] A Tre Dicembre 1887, giorno di Venerdì mattino due scosse di tremuoto hanno distrutto BisignanoPoche case all‘impiedi e pure cadenti. Vittime numero 24, e tra queste l’Arciprete Giuseppe Vita rimasto sotto le macerie del suo palazzo caduto interamente. La bella Cattedrale sparita; tutte le altre Chiese flagellate. Episcopio Seminario rovinati. Sono cose tutte che fanno piangere!!! […] 

4 dicembre 1887

Da “LA GAZZETTA PIEMONTESE” (l’odierna LA STAMPA)

Terremoto nelle Calabrie.

Venti morti – Case distrutte. Danni gravi.

ROMA, 3, ore 9,30 pom. (Nostro telegr.) – La scorsa notte si ebbe una violentissima scossa di terremoto in Calabria. I Comuni maggiormente danneggiati furono quelli di Bisignano (5000 anime), Fuscaldo (8500) e Rogliano (5200). Parecchie case rovinarono completamente. A Bisignano si ebbero venti morti. I feriti non poterono ancora essere contati. Furono inviate tosto truppe sul luogo. Il disastro pare grande, i salvataggi riescono difficilissimi. Telegrafato pure da Cosenza che anche colà la popolazione è atterrita pel terremoto. Essa ha abbandonato le case e accampa per le vie. Il Ministero ha mandato subito lire 2000 ed altri soccorsi.

Dal “CORRIERE DELLA SERA

Terremoti nelle Calabrie

Paesi distrutti – Vittime

Ci telegrafano da Roma in data di stamani:

<<Terribili sono le notizie che giungono sul terremoto della Calabria. Il centro della perturzione è nella stazione di Mongrassano, che è rimasta distrutta. Anche Bisignano è distrutto. S’ignora il numero delle vittime. Molto danneggiato Roggiano: due vittime. Il prefetto di Cosenza Silvagni è accorso a Bisignano colla truppa, per dare opera al salvataggio.

5 dicembre 1887

Da “LA GAZZETTA PIEMONTESE”

Il terremoto nelle Calabrie.

Ventun morti e cinquantun feriti.

Roma. 4, ore 9 pom. (Nostro telegr.) – Da Bisignano (Cosenza) telegrafano sul terremoto dell’altra notte i seguenti particolari: Alla prima scossa a cui andò unito il rombo sotterraneo, i cittadini uscirono dalle abitazioni. La seconda scossa faceva crollare quasi i quattro quinti delle abitazioni. I cittadini e i carabinieri gareggiano di zelo nelle difficili opere di salvataggio. Finora sono stati estratti ventun cadaveri e cinquanta feriti. Intanto si è impreso il lavoro per la costruzione di baracche. Lo squallore nel paese è all’estremo; lo spettacolo pietosissimo, indescrivibile. Il Ministero ha inviate altre ottomila lire pei primi soccorsi. Un telegramma da Cosenza reca che lungo la linea ferroviaria Cosenza-Sibari, tutti i caselli sono rimasti distrutti dalle scosse telluriche. La stazione di Mongrassano è addirittura inabitabile. Nel Comune di Rogiano sono crollate quattro case. Il prefetto invoca aiuti.

ROMA, 5, ore 8,50 ant. (Nostro telegr.). – Telegrammi da Cosenza recano che anche il Comune di Paola ebbe a patire danni e rovine dal terremoto. Il parroco di Bisignano alla prima scossa del terremoto era riuscito a fuggire dalla casa parrocchiale. Volle ritornare a casa a prendere gli abiti e qualche prezioso oggetto, e proprio in quel momento la facciata della chiesa, rovinando, lo schiacciava fra le macerie. Un soldato che si trovava a Bisignano in congedo fu sepolto dalle rovine della sua casa. Estratto Dalle macerie salvo per miracolo, si diede a fuga Precipitosa. Era impazzito dal terrore.

Dal “CORRIERE DELLA SERA”

Terremoti nelle Calabrie

(per dispaccio al Corriere della Sera)

Roma, 5 dicembre, mattina.

Telegrafano al Ministero da Cosenza che il terremoto cagionò danni immensi; 4000 persone sono rimaste senza casa. I cadaveri scavati dalle macerie sono 20: sei individui sono gravemente contusi. Dopo la prima scossa, la popolazione si riversò nelle strade; fu la seconda che causò l’orrenda rovina. Lungo la ferrovia Cosenza-Sibari, dal chilometro 37 al 45, i caselli furono danneggiati. La stazione di Mongrassano e inabitabile; così pure quella di Lattarico. A Paola furono sensibilmente danneggiati i palazzi della sottoprefettura, del Municipio e la Caserma. Ieri sera è partito per i luoghi del disastro un ispettore governativo. Crispi ha mandato altre L. 8000 di sussidi.

-^-

Continuano ad arrivare tristi particolari dei disastri cagionati dal terremoto in Calabria e a Bisignano. La seconda scossa, che abbatte le case, avvenne due ore dopo la prima, permettendo così a gran parte di popolazione di mettersi in salvo. A Bisignano il parroco, sfuggito del disastro, volle tornare a prendere il mantello e rimase sepolto sotto un muro della facciata della chiesa che si era sfasciata. I morti disseppelliti, finora ammontano a 29, fu disseppellito un soldato ancora vivo, il quale appena fuori fuggì precipitoso come pazzo.

Da “LOS ANGELES DAILY HERALD“, Volume 29, Number 64.

A TOWN IN RUINS

Terrible Earthquakes in Southern Italy.

London, December 4. – There have been several shocks of earthquake throughout the province of Calabria. The railway station at Mongrassano and the town of Bisignano suffered greatly from the shocks. The first shock at Bisignano was felt at 5 o’clock in the morning. The people at once fled from their houses and this prevented an awful calamity. The second shock which was much more violent, occurred at 7 o’clock. Bisignano is almost entirely destroyed and 4000 persons are rende ed homeless, and many are missing. Twenty-five are known to be killed.

UNA CITTÀ IN ROVINA

Terremoti terribili in Italia meridionale.

Londra, 4 Dicembre - Ci sono state molte scosse di terremoto in tutta la 
provincia della Calabria. 
La stazione ferroviaria di Mongrassano e la città di Bisignano hanno patito 
un grande shock. La prima scossa è stata avvertita a Bisignano alle 5 di 
mattina. Le persone subito sono fuggite dalle loro case e questo ha prevenuto 
una calamità terribile. Il secondo colpo che era molto più violento, è 
accaduto alle 7. Bisignano è pressoché distrutto completamente e 4000 persone 
sono i senzatetto e molti sono i dispersi. Venticinque sono i morti.

6 dicembre 1887

Da “THE SIDNEY MORNING HERALD

THURSDAY, DECEMBER 6 1887

TERRIBLE EARTHQUAKE IN SOUTHERN ITALY.

DESTRUCTION OF THE TOWN OF BISIGNANO.

GREAT LOSS OF LIFE.

[REUTER’S TELEGRAM] ROME, Dec, 4.

A terrible earthquake, resulting in great loss of life, occurred in Calabria to-day, causing the total destruction of the town, of Bisignano. Twenty bodies have already been recovered from the ruins, and many other persons are known to have perished. Several villages in the neighborhood at Bisignano have been severely damaged, by the earthquake.

Giovedì, 6 dicembre 1887

TERREMOTO TERRIBILE IN ITALIA MERIDIONALE.

DISTRUZIONE DELLA CITTÀ DI BISIGNANO.

NUMERO ELEVATO DI VITTIME.

[Il Telegramma di Reuter] Roma, Dic 4.

Un terremoto terribile, che ha dato luogo a numerose vittime, si è verificato 
oggi in Calabria, provocando la distruzione totale della città di Bisignano. 
Venti corpi sono già stati recuperati dalle macerie, e molte altre persone 
sono disperse. Molti Paesi vicino a Bisignano sono stati danneggiati 
severamente, dal terremoto.

Dal “CORRIERE DELLA SERA”

Il terremoto in Calabria

Rovina di case – Le vittime – Soccorsi – Episodi

Il telegrafo ci ha già informato del terremoto che ha desolato alcune località in provincia di Cosenza. Ora ecco quello che ci scrivono da questa città in data 3 corrente:  << (C.) Stamane alle 4.50 una scossa di terremoto fortissima; al 6.45 una seconda di maggior durata ma di minor intensità. Qui molto spavento, nessun danno. Si è saputo poi che in tutta la Provincia si è ripercosso il moto tellurico. A Marano, a Rossano, a Corigliano ad Acri, ecc. Ad Altomonte si è sentito fortissimo. Due paesi ebbero a soffrirne, Bisignano e Rogiano-Gravina.

Bisignano, sede di un vescovo, con Seminario, ha 4300 abitanti. Diviso in 7 frazioni, sul dosso di una collina di arenaria è quasi tutto distrutto: gli ultimi telegrammi ci danno 19 morti e circa 70 feriti. Il Prefetto alle prime notizie che attestavano la maggiore delle desolazioni, accorse sul luogo con truppa, medici, ingegneri, guardie, carabinieri, delegati, ecc., per apprestare i soccorsi e dirigere le opere di salvataggio, sgomberare le case pericolanti. Costruire baracche. Le case che rimangono ancora in piedi sono in cattive condizioni: sotto le macerie di quelle distrutte vi sono morti e feriti. A Rogiano-Gravina, patri del giureconsulto Gian Vincenzo, una casa crollata con due bambini morti; molte cadenti. In tutto, morti constatati 21. Si teme una replica delle scosse.

-^-

Ci telegrafano da Roma in data di stamane:

Notizie da Bisignano, dicono che le case rovinate sono 200 circa. A Bisignano si è inaugurato un nuovo cimitero seppellendovi le vittime, 17 cadaveri, che furono portati da cinque notabili del paese. La scena fu straziante. Il sindaco Torlonia spedì 10.000 lire dal residuo tondo <<danneggiati del terremoto.>> La deputazione di Cosenza diede 2000 lire.

-^-

Roma, 6 dicembre, matt.

Giungono nuove notizie telegrafiche da Cosenza sulla entità dei disastri per il terremoto. Quasi quattromila persone sono rimaste senza tetto. I soldati del genio cominciarono a costruire delle baracche. Dicesi che i danni risalgono ad un milione e mezzo.

7 dicembre 1887

Da “LA GAZZETTA PIEMONTESE”

Il terremoto di Cosenza.

ROMA, 6, ore 8,45 pom. (Nostro telegr.). – L’odierno Consiglio dei ministri ha stabilito di presentare alla Camera un progetto per venire in soccorso ai danneggiati dal terremoto di Cosenza. Tale progetto sarà analogo a quello pei danneggiati di Liguria, eccettuata la parte riguardante i prestiti. Intanto Magliani assicurò i Comuni danneggiati che verranno esentati dal pagamento delle imposte. Telegrafato da Bisignano che la popolazione, costernata, continua ad abitare all’aperto, poiché quasi tutte le case sono pericolanti. Continuano i lavori di scavo per la ricerca dei cadaveri e colla speranza di trovar ancora qualche sepolto vivo. Stamane, infatti, nello sgomberar le macerie da una casa, venne disseppellito ancora vivo l’arciprete del paese. Il Re ha spedito al prefetto di Cosenza un sussidio di 20,000 lire.

Dal “CORRIERE DELLA SERA”

I soccorsi ai danneggiati del terremoto

in Calabria

L’elargizione del Re

Un arciprete disseppellito vivo dalle macerie

(per dispaccio al Corriere della Sera)

Roma, 7 dicembre, matt.

Nel Consiglio dei ministri tenuto ieri, il Crispi riferì sopra i danni del terremoto in Calabria. Si decise di presentare subito a favore dei danneggiati di quella disgrazia, un disegno di legge identico a quello che si presentò pei danneggiati dal terremoto in Liguria. Ai comuni danneggiati si accorderà l’esenzione dalle imposte.

-^-

Come vi preannunciai il Re ha spedito al prefetto di Cosenza 20.000 lire. Eccovi il telegramma del ministro della R. Casa Visone che annunciava il soccorso reale: <<il cuore del Re fu profondamente, dolorosamente impressionato dalle gravi notizie del disastro che funestò talune località di codesta provincia. Sua Maestà sa bene con quanto zelo, con quanta abnegazione le Autorità e privati gareggino nel prestare pronti ed efficaci aiuti. Sua Maestà volendo pure contribuire ad alleviare i mali di quelle desolate popolazioni, mise a disposizione della S.V. Ventimila lire che sarà mia cura di farle pervenire.>>

-^-

All’ospedale di Cosenza vi sono dieci feriti. Quel Municipio manda ogni giorno a Bisignano cinque quintali di pane. Il vescovo di Cassano al Jonio mandò lire 125 e 300 il Sindaco di Corigliano. Il barone Gennaro Compagna, deputato del secondo collegio di Cosenza, ha anch’egli visitato il paese di Bisignano; inoltre ha fatto copiose elargizioni di pane e di farina. Ha dato un soccorso di mille lire. Recatosi all’ospedale di Cosenza, ove sono ricoverati dieci feriti, elargì duecento lire.

Il senatore Sprovieri, al primo annunzio della sciagura lasciò la sua residenza in Acri, e corse a Bisignano dove contribuì a rinfrancare gli animi. Telegrafò poi invocando provvedimenti energici, vista la gravità del disastro. Il vescovo, assieme alle autorità, assistette alla tumulazione dei morti. Sono giunte nelle località colpite dalla sciagura, moltissime coperte e tavole per costruire baracche. È stato disseppellito ancora vivo l’arciprete che, scampato alla prima scossa, ritornò all’abitato ove lo colse la seconda scossa, sicché restò seppellito sotto le macerie della sua piccola casa.

8 dicembre 1887

Da “LA GAZZETTA PIEMONTESE”

Nuove scosse di terremoto a Bisignano.

I soccorsi.

ROMA, 7, ore 9 pom. – Nostro telegr. (mattino). – Telegrafano da Bisignano che stamane furono sentite due nuove scosse di terremoto. Oggi cominciò a funzionare il primo forno. Sono arrivate due compagnie del genio per operare lo sgombro delle macerie. Il Municipio di Napoli ha inviato lire 5000 di soccorsi.

Dal “CORRIERE DELLA SERA”

BISIGNANO

il paese distrutto dal terremoto

(per dispaccio al Corriere della Sera)

Napoli, 8 dicembre, mattina

Il Corriere della Sera pubblica stamane, giovedì, una lunga corrispondenza di Nicola Misasi sul terremoto in Calabria descrivendo minutamente l’orribile spettacolo offerto dal distrutto paese. Dal suo arrivo sul luogo del disastro dice:

<< Partii in compagnia di sette amici, intrepidi e arditi, fra i quali un capitano e due tenenti. Non una stella in cielo; non un lumicino per la vasta campagna. Alle sei si giunse alla stazione che porta il nome di Bisignano, quantunque questa sia distante da essa ben dodici chilometri di salita affannosa. Appena giunti alla stazione udimmo un fischio acuto e lo sbruffar della vaporiera e grida e urli e battimani che ci fecero trabalzare nella dormiveglia angosciosa in cui eravamo immersi.

<< Ci precipitammo allo sportello di uscita e vedemmo un lungo treno di circa venti carrozzoni pieni di coscritti che andavano a raggiungere il reggimento. Mi accostai ad uno di essi ed intesi una voce: <<Per carità, ditemi che è avvenuto del mio paese? Sono di Bisignano. Vorrei telegrafare; ne sapete qualcosa?>> – Ero per rispondere ma echeggiò un nuovo fischio e il treno riprese la corsa fra gli urli e le grida e fra gli urli e le grida si udì la voce del bisignanese che cacciò una bestemmia.>>

Dell’aspetto del paese, il Misasi dice così:

<< S’intravedevano, rischiarate dalle vampe rosse dei fuochi, i volti di fanciulle bellissime, teste canute di vecchi, bambini sonnacchiosi stretti alle madri sconsolate. Poi quelle visioni rientra vano nell’ombra: a destra e a sinistra di una stretta viuzza era tutto un ammasso di calcina; le case mostravano le viscere come corpi squarciati. Qualche lembo di coperta penzolava fra le rovine.

<< In una casa di tre piani, come spaccata dal colpo d’una accetta titanica, in alto, sostenuto da due travi, era un letto con le lenzuola rimboccate, i guanciali ben disposti, e parea caldo ancora di chi vi era giaciuto: una fanciulla forse che tutta notte – chissà – aveva ivi sognato gli angeli del paradiso, le delizie del paradiso o forse un angelo della terra, le delizie della terra.

<< Ho visto una volta far l’autopsia di un cadavere: ne ho ancora negli occhi la visione terribile: quelle case mi parevano cadaveri con le budella penzolanti, con i nervi strappati e spezzati da una gigantesca mano di ferro.

<< Le tenebre rotte qua e là dai fuochi, illuminate per breve cerchia dal lume che ci precedeva rendevano più sinistre quelle visioni. >>

(Per dispaccio al Corriere della Sera)

Roma, 8 dicembre, mattina.

Un telegramma da Cosenza reca che ieri, 7, alle 7 e 17 si ebbero a Bisignano due leggere scosse di terremoto a breve intervallo. Le case rovinate sono 900. Oggi comincia a funzionare il primo forno. Si procede alla costruzione delle baracche. Sono deficienti i muratori. Il Municipio di Napoli ha mandato lire 5000: Il Papa 3000. A Corigliano s’è fatta una passeggiata di beneficenza e si sono raccolti lire 1632. Oggi si ripete.

11 dicembre 1887

Dal “CORRIERE DELLA SERA”

Le condizioni di Bisignano

in seguito al terremoto.

Commovente scena alla sepoltura delle vittime

Da una corrispondenza cosentina del Corriere delle Puglie e da altri giornali calabresi togliamo alcuni particolari inediti sul terremoto di Bisignano. Il grave disastro ha avuto tristi conseguenze economiche, ma avrebbe per altro potuto distruggere uno sterminato numero di vite; invece mentre tutto il villaggio di Bisignano è diroccato, di quattromila abitanti non ne son morti che venticinque; – e questo perché come già fu detto – alla prima scossa, a cui andò unito il rombo sotterraneo, i cittadini uscirono dalle abitazioni. Pei dintorni sono stati pur gravi i danni. Lungo la linea ferroviaria Cosenza-Sibari, tutti i casotti son rimasti distrutti: la stazione di Mongrassano è addirittura inabitabile: nei Comuni di Ragiano e di Paola son rovinate parecchie case.

Commovente fu l’inaugurazione del cimitero di Bisignano. Mancavano le casse; man mano che si procedeva all’escavazione di un cadavere fra le macerie, lo si avvolgeva in una coperta di lana, di quelle portate dai soldati, ed a braccia lo si portava nel cimitero. Furono deposti tutti allineati. Il triste compito era affidato ai soldati ed ai carabinieri. Il seppellimento venne pure in buona parte compiuta da essi. La scena fu delle più tragiche e strane. Si erano preparate le buche, mentre i cadaveri erano stati deposti un una località appartata. Una folla enorme, genuflessa e piangente, assisteva al passaggio lento delle bare. Avvennero scene strazianti. Una madre, con tre bambini, si buttò avanti ad un feretro, abbracciandolo e baciandolo: vi era dentro il defunto suo sposo.

-^-

Ci telegrafano da Roma in data di stamane:

<< Telegrammi da Cosenza informano che il Genio militare si occuperà della demolizione e del puntellamento delle case che minacciavano rovina. Da Capua è partita per Bisignano un’altra compagnia del Genio per eseguire questi lavori. Il Genio civile si occuperà della costruzione delle baracche per il ricovero momentaneo delle donne e dei bambini rimasti senza tetto. Compiuti questi lavori si penserà alla riattazione delle case ed a costruirne delle altre. Il sottoprefetto di Rossano fu nominato commissario regio a Bisignano e presiederà alla direzione dei lavori.>>


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.